La Meditazione: 4 pratiche per il benessere
La Meditazione Tibetana
Una persona può scaricare lo stress e il peso della vita di ogni giorno praticando sport più o meno impegnativi, facendo attività fisica individuale o di gruppo, addirittura facendo bricolage o lavorando all’uncinetto. La meditazione più in voga in Europa si chiama Vajrayana, ossia Via del Diamante. Il Maestro è una figura molto privilegiata in quanto l’unica guida indiscussa del novizio sulla via del Vajra, il diamante (una specie di figura allegorica che rappresenterebbe l’indistruttibilità).
Meditando con la tibetana si riduce notevolmente la presenza di disturbi come ansia e nevrosi varie, mentre si ritrova pace interiore e serenità. La meditazione samatha, non fa altro che focalizzarsi sul respiro dai 15 ai 30 minuti, sentendo ogni sensazione mentre si ispira ed espira. Questo è un metodo usato nelle prime esperienze meditative per distogliere la mente da emozioni nocive e negative, come lo stress, ma anche rabbia, invidia e vendetta.
La Meditazione Yoga
Meditare nello yoga è determinante, tanto che esistono diverse tecniche di meditazione yoga, da quelle più semplici, in cui la mente viene impegnata a seguire un oggetto o ad eseguire un compito, come ad esempio respirare, e quelle più elevate, in cui la mente deve mantenere la consapevolezza e non si limita a seguire ed eseguire. Non esiste una tecnica ascetica migliore di un’altra: tutto dipende dall’approccio individuale alla tecnica meditativa yoga.
Per intraprendere i primi passi nella meditazione yoga il primo è quello di respirare, contando 20 espirazioni. Arrivati al traguardo, si dovranno ricontare in maniera inversa, da 20 a 1. Bisogna effettuarle senza fretta, anche perché si ricomincerà a contarle da 1 a 20 e così via per un tempo stabilito in precedenza. Per mantenere la consapevolezza, la tecnica yoga superiore raccomanda di concentrarsi solo sui suoni interiori, lascando fuori quelli esterni. E’ il grado più elevato della tecnica di meditazione yoga: difficile arrivarci le prime volte, quindi non bisogna scoraggiarsi se per caso ci si distrae e si perdono
consapevolezza e concentrazione.
La Meditazione Buddista
La meditazione Buddista sembra rallentare i processi ossidativi cerebrali, preservando il cervello dall’invecchiamento. Altro beneficio della tecnica ascetica buddista è quello di essere efficace contro l’insonnia, anche se questa caratteristica varia da soggetto a soggetto.
Meglio praticare con regolarità. L’orario migliore per poter meditare, potrebbe essere nelle prime ore del mattino, in modo da affrontare un nuovo giorno più carichi e con più consapevolezza, o al contrario prima di dormire per combattere l’insonnia e gestire l’ansia degli impegni dell’indomani. Non basta sedersi in posizione comoda, rilassarsi e chiudere gli occhi, bisogna anche comprendere le ragioni per cui si sta meditando e cercare di superare eventuali emozioni ed eventi negativi magari ripetendo un “mantra” per aiutare la mente a concentrarsi sulla meditazione buddista.
La Meditazione Vipassana
Caratteristica principale di questa pratica è il confronto diretto tra bisogni reali e conflitti:così facendo si purifica la mente e si affinano le buone qualità che noi tutti possediamo. Si inizia concentrandosi e si finisce per osservare i propri progressi, sia sul piano fisico, ma anche dal punto di vista mentale, osservando anche i vari mutamenti che la vita ci costringe a vivere cercando di realizzare il concetto di “Mente Pura”. Dieci giorni sono il tempo standard considerato accettabile per iniziare una concentrazione tale da comprendere la tecnica e le sue proprietà rigenerative, anche se le tempistiche variano soggettivamente.
- La prima regola Vipassana è quella di astenersi dall’uccidere o danneggiare altri esseri viventi.
- La seconda regola sostiene di non prendere ciò che non è stato dato, cioè l’invito a non rubare e a non essere avidi nella vita.
- La terza regola richiama il concetto di non ferire con la lingua: offese, il parlare a sproposito e mentire agli altri sono comportamenti che possono confondere la realtà e portare lontano dal pensiero Vipassano.
- Il quarto precetto è quello di astenersi dal sesso durante i ritiri spirituali.
- La quinta regola sostiene di non assumere sostanze tossiche quali droghe o farmaci non necessari, per non sbilanciare l’equilibrio corpo-mente.
La Meditazione Trascendentale
La meditazione trascendentale fa riferimento alla filosofia del Maestro Maharishi. Il quale era convinto che il cervello potesse sviluppare altre capacità se allenato: durante una seduta di meditazione, infatti, la mente entra in uno stato di quiete, come se ritrovasse se stessa. La persona meditando perseguirà il fare emergere il suo SE’ INTERIORE, la cosiddetta sorgente del pensiero. Meditando con la tecnica trascendentale, si abbassano notevolmente i livelli di ansia, migliora l’umore ed è provato che si può controllare l’ipertensione e l’asma.
Sia chiaro, la meditazione non è sostitutiva di ogni cura o medicinale prescritto dal medico specialista, in particolar modo se il paziente è affetto da gravi forme di depressione, ansia e asma. Alcuni studi confermano che se la popolazione di una grande città praticasse la meditazione trascendentale, i crimini e i comportamenti distorti quali bullismo, vandalismo, conflitti e incidenti di qualunque tipo avverrebbero con frequenze significativamente ridotte.
Chi insegna questa pratica deve tenere conto delle patologie del soggetto ma anche dell’insieme che circonda la persona in questione, per poter suggerire le migliori pratiche trascendentali e per potenziare le capacità soggettive e collettive.
La tecnica trascendentale è adatta, anche per i bambini. E’ indicatissima se praticata in gruppo, specialmente a livello aziendale e scolastico, per la risoluzione dei conflitti, e nel campo della riabilitazione, principalmente in soggetti affetti da patologie e/o traumi che
hanno interessato il cervello.